L'albero della vita (Milano, Expò 2015) |
Buon pomeriggio, oggi vi parlerò di Expò 2015 e dei tre giorni che ho trascorso presso il sito espositivo insieme con la mia famiglia. Probabilmente un solo post non sarà sufficiente e ne parleremo a più riprese.
La mia visita è avvenuta a inizio Giugno, ma era stata programmata da lungo tempo, da quando ho saputo che l'esposizione universale (che si tiene ogni cinque anni) si sarebbe svolta in Italia - toccando un motivo a me congeniale, il cibo. Non avevo immaginato le modalità e non avevo idea che con me ci sarebbe stato anche mio figlio di sedici mesi, che si è mostrato un viaggiatore provetto, adattandosi a tutte le situazioni e soprattutto divertendosi attraverso le musiche, i colori e le lunghe passeggiate nel sito espositivo.
Il tema di Expò 2015 è "Nutrire il pianeta, Energia per la vita", tema caldo anzi rovente se si pensa al contrasto tra paesi che debbono combattere l'obesità come causa di malattie e morte e paesi che combattono la povertà, quella che decide sulla sorte dei bambini che non avendo possibilità di mangiare a sufficienza muoiono di fame. La mia percezione - durante la visita dei padiglioni - è che non tutti i paesi hanno centrato il tema, alcuni si sono limitati ad esporre le loro potenzialità ambientali, le produzioni agricole mentre altri hanno fatto in modo che il padiglione mostrasse a tutto il mondo come sia possibile rispettare e nutrire il pianeta affinchè ci possa essere vita dignitosa per tutti.
Il sito si articola su un cardo e un decumano, lungo questi si trovano padiglioni espositivi dei vari paesi, padiglioni delle aree tematiche (come il Padiglione Zero), padiglioni che compongono i nove cluster cioè macro-padiglioni che raccolgono paesi che hanno in comune la produzione di cibi importanti come i cereali o il riso, oppure che riuniscono zone climatiche come il cluster delle Zone Aride.
All'interno del sito espositivo troverete, inoltre, ristoranti tipici, chioschi, self-service, la Società Civile e molto altro ancora.
Durante il primo giorno, a parte una pioggia dirompente che non ci ha abbandonato per l'intera visita, l'entusiamo era forte e l'idea di essere lì insieme con migliaia di visitatori da tutto il mondo ci aiutava ad affrontare lo scoramento per il tempo davvero pessimo.
Abbiamo visitato - come primo padiglione - la Slovenia, dove una hostess ci ha spiegato tra l'altro la tutela delle api, la particolare attenzione degli sloveni verso di esse, necessarie all'esistenza dell'uomo stesso.
Poi ci siamo spostati in Ecuador, tema scelto "Viaggio al centro della vita", dove ci sono state mostrate le quattro regioni in cui si divide: Amazzonia, costa, tratto andino e isole.
Il padiglione iraniano mi ha molto colpito per i colori, è una tenda gonfiata dal vento e all'interno si trovano piccoli orti e teche con le spezie e i frutti tipici.
Una delle nove aree tematiche è quella che riguarda i cereali e i tuberi dal miglio alla segale dalla quinoa all'amaranto. Esistono oltre 10.000 varietà di cereali, ma solo poche sono coltivate, mentre molte di esse potrebbero incrementare la fertilità di terreni non adatti alla coltivazione di mais, riso e grano rispondendo all'aumento della domanda di cibo nei prossimi decenni.
In generale tutti i cluster che abbiamo visitato ci hanno lasciato ben poco, sembrano creati per raccogliere quei paesi che non avevano un padiglione proprio e quindi non ho avuto un impatto visivo ne olfattivo nel visitarli.
Costumi tradizionali boliviani |
Il Padiglione si ispira ad un granaio tipico americano.
Il popolo americano è fra quelli che affronta l'emergenza obesità e quindi non a caso presenta una grande fattoria verticale da cui si ottiene un raccolto quotidiano. All'interno del padiglione diverse stazioni parlanti affrontavano il tema della "sfida fame zero" sia quello dell'obesità come problema sociale.
Orto verticale con raccolto quotidiano |
Il padiglione del Qatar è davvero molto interessante. All'esterno riproduce un enorme cesto di vimini, quelli usati un tempo dalla popolazione quatarina per conservare il cibo.
All'interno il visitatore viene introdotto alle principali produzioni tipiche, mentre continuando la visita si scende lungo una rampa ricca di led dove vengono illustrate tutte le tecnologie più all'avanguardia nel campo della coltivazione dei terreni desertici ad alta salinità.
All'esterno vengono proposte riproduzioni di botteghe artigianali e alcune ragazze proponevano hennè da fare al momento in pochi minuti.
Il padiglione russo proponeva drink e cibi russi in diverse fasce orarie. In Russia il cibo significa ospitalità.
Il tema principale è la sicurezza alimentare, il messaggio chiave è la Russia ha la superficie, le risorse naturali e le conoscenze agricole necessarie a produrre cibo per i suoi cittadini e quelli del resto del mondo.
Kuwait
L’acqua, l’agricoltura e l’energia sono le più grandi sfide che il Kuwait affronta per garantire una migliore qualità della vita in un’ottica di sostenibilità.
L’acqua potabile, in un Paese situato nel punto di
congiunzione tra la Penisola Arabica e il continente asiatico dalle
condizioni geografico-ambientali caratterizzate da aridità di suolo e
clima, è una risorsa vitale.
L’agricoltura si sviluppa principalmente in tre
regioni, concentrandosi sulle colture di palme e patate.
L’energia, la terza sfida, vede il Paese impegnato nella ricerca di sostituti naturali al petrolio (energia solare ed eolica).
Nel padiglione è anche possibile immergersi nella cultura locale attraverso - per esempio - la visita al suk (mercato) alla fine del quale si possono gustare tipiche bevande.
La struttura del Padiglione richiama le imbarcazioni kuwaitiane |
Marocco
Il padiglione del Marocco mi ha colpito per i colori e i profumi. Mostra i prodotti tipici come le arance e i melograni e il territorio che offre paesaggi desertici e un ricchissimo mare.
Ciao e alla prossima puntata con i restanti paesi.....
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